sabato 18 ottobre 2014

Come prepararsi per un colloquio di lavoro

sabato 18 ottobre 2014

Finalmente, dopo tanti curriculum inviati e consegnati, dopo 1000 prove per la foto che faccia colpo, il blocco dello scrittore per la lettera di presentazione, finalmente arriva la chiamata che tanto aspettavo. "Buongiorno, la contattiamo in merito alla sua richiesta per la nostra azienda super trand bla bla bla.." L'emozione è forte, mi appunto tutto quello che dice la tipa al telefono per paura di dimeticare qualcosa, e quando metto giù il telefono, mi godo la soddisfazione di essere stata chiamata. Finito di godermi l'attimo, torno con i piedi per terra. Dopotutto è solo un colloquio, nessuna garanzia, nessuna certezza e proprio per questo il colloquio dovrà essere perfetto. Così dopo l'esaltazione arriva la paura, l'ansia, il pessimismo e chi altro manca?? 



In un periodo di crisi come questo, una chiamata per un colloquio mi fa sentire come se avessi vinto il turista per sempre. Inizio a fare progetti, parte la macchina del film mentale dove mi immagino di poter risolvere in un colpo solo tutti i problemi. Belle le illusioni, peccato siano solo illusioni.
Smesso con i film mentali, tornano le paranoie, i dubbi, le paure e così quel giorno sarà carico di aspettative che avrò 100 tic, balbetterò e inciamperò su un tappeto anche se il tappeto non c'è.
Per tranquillizzarmi un po', ho fatto una ricerca sul web a caccia di consigli utili.

La prima impressione
Dicono che ad una persona bastano sette secondi per farsi un'idea di chi ha di fronte. Se davvero è così, dovremo convincere da subito il selezionatore che siamo noi la persona giusta per quel lavoro.
Una bella stretta di mano e un sorriso sono d'obbligo. Ora, dobbiamo saperci vendere, perché anche se le informazioni scritte sul Curriculum sono ottime, chi fa il colloquio vuole sentirle dalla nostra voce, in modo da capire che persona siamo anche da come ci esprimiamo.
Guardiamo le persone negli occhi, rispondiamo esattamente a quello che ci viene chiesto senza giri di parole e in modo sintetico. Di solito non abbiamo moltissimo tempo a disposizione.
Evitiamo di mostrare segni di nervosismo, come mangiarsi le unghie, far ballare i piedi e cose del genere. Ricordiamoci sempre che "siamo lì per offrire qualcosa (in cambio dello stipendio), e non per elemosinare un lavoro".
Ovvio, ma importante arrivare puntuali, ben pettinati e curati, vestiti puliti e stirati. Niente alitosi e mani sudate, portiamoci un pacchetto di gomme alla menta e dei fazzolettini. Teniamo spento il cellulare.

Le domande personali
Meglio preparaci che arrivare li e fare scena muta. Queste domande le fanno quasi sempre perché permettono di capire se siamo il tipo di persona che stanno cercando. Prepariamoci, ma non impariamo a memoria risposte già confezionate. Siamo onesti. Queste persone sono brave a capire se stiamo mentendo.
mi parli di Lei
quali sono i suoi obiettivi professionali?
quali sono i suoi pregi e difetti? 
come si vede da qui a 10 anni? 
come mai si è candidato per questo lavoro? 
conosce della nostra azienda? 
perché crede di essere adatto a questo lavoro?
in che cosa pensa di essere migliore rispetto ad altri candidati?
perché sta cercando un lavoro?
libri o musica preferita?
quali sono i suoi hobby? 
Quando ci viene chiesto di parlare delle nostre precedenti esperienze lavorative, evitiamo di parlarne male anche se ci verrebbe spontaneo. Tratteniamoci.


Ma come mi vesto?
Prima di chiedere aiuto a Enzo e Carla, rilassiamoci, pensiamo al tipo di azienda, al tipo di lavoro e proviamo qualche outfit. In ogni caso, sempre meglio vestirsi con il nostro stile che rischiare di presentarci in un modo che non ci appartiene e che magari ci fa sentire a disagio rendendoci nervosi e insicuri.
Abiti puliti e stirati, non esageriamo con il profumo, ma cerchiamo di avere quel particolare che ci faccia ricordare. "Siate quelle: ‘ti ricordi quella ragazza con la sciarpina rosa?‘ e non quelle ‘chi? non me la ricordo proprio…"

Conclusione
Penso che la cosa migliore sia essere se stessi che non è così semplice, scontato o banale come sembra. Siamo noi stessi al meglio, al 1000%  Sia le cose vadano bene o male, potremo dire di essere stati onesti. Poi una buona dose di fortuna non guasta. E se va male, pazienza, ripassiamo un attimo com'è andato il colloquio, cerchiamo di capire se siamo noi ad aver sbagliato qualcosa o semplicemente non siamo adatti per quel tipo di lavoro.
Anche se è dura, se il colloquio dovesse andar male, trasformiamolo in un punto da dove migliorare e ripartire.


foto e info by Google

2 commenti:

  1. Vero è che l'ansia e la tensione possono giocare brutti scherzi.
    Tu sarai perfetta ed impeccabile!
    Un mega in bocca al lupo!

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Grazie per avermi dedicato un pò del tuo tempo, considero i commenti molto importanti e preziosi e li leggo sempre con grande emozione.
A presto ;)


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